Periodo di comporto – Il datore di lavoro non è tenuto a comunicare l’approssimarsi della scadenza

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Il datore di lavoro, in mancanza di un obbligo contrattuale in tal senso, non è tenuto a comunicare al lavoratore la prossima scadenza del periodo di comporto.
Questo quanto affermato nella recentissima Sentenza n. 3645 del 26.02.2016 con la quale la Suprema Corte ha ribadito il principio già fatto proprio in altre precedenti pronunce.
La risoluzione del rapporto di lavoro, in questo caso, spiegano i Giudici, è la conseguenza di un’impossibilità sopravvenuta dell’adempimento in ...

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MANTENIMENTO DEL FIGLIO NATURALE: gli assegni familiari concorrono ad integrare la somma mensile

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Interessante sentenza della Corte di Cassazione Penale che non può non avere risvolti anche in sede civile in tema di determinazione dell’assegno di mantenimento del figlio minore naturale.

La Suprema Corte, Sezione Penale, con la Sentenza n. 44765 del 09.11.2015 ha escluso la condanna per il reato ex articolo 570 C.p. a carico dell’obbligato al mantenimento laddove l’importo versato, ma solo al netto degli assegni familiari, sia inferiore a quanto stabilito.
Nella specie, ...

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NON LICENZIABILE IL DIPENDENTE SE IL DATORE DI LAVORO NON PROVA IL CALO DEL FATTURATO

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Il dipendente non può essere licenziato se il datore non prova che c’è stato un reale calo del fatturato tale da costringere l’azienda a ridurre il personale.
Questo il principio stabilito dalla Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la recentissima Sentenza n. 21631/15 del 23.10.2015.
I Giudici della Suprema Corte, nel motivare la decisione, partono dall’orientamento ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità per cui “il motivo oggettivo di licenziamento determinato da ragioni inerenti ...

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LICENZIATO IL DIPENDENTE CHE HA UNO SCARSO RENDIMENTO

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Può essere licenziato il dipendente che ha uno scarso rendimento; questo è il principio affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 14310 del 09 luglio 2015. Hanno motivato i Supremi Giudici che il lavoratore pur non essendo vincolato a un risultato deve eseguire la propria attività con diligenza e professionalità. Quando tale diligenza e professionalità, confrontata, in un apprezzabile periodo di tempo, con quella media degli altri lavoratori adibiti alle ...

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LICENZIATO IL LAVORATORE CHE FA TROPPE ASSENZE PER MALATTIA

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La Sezione Lavoro del Tribunale di Milano con Ordinanza emessa nel gennaio 2015 si allinea con i principi espressi dalla Suprema Corte con la sentenza n. 18678 del 04.09.2014 e ribadisce la legittimità del licenziamento del lavoratore che fa troppe assenze per malattia.

Secondo queste pronunce il licenziamento può essere legittimamente irrogato anche qualora l’assenza per malattia non superi il periodo di comporto.

Nella specie è però bene sottolineare che la malattia non viene in rilievo ...

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NESSUN MANTENIMENTO SE IL FIGLIO MAGGIORENNE PERDE IL LAVORO

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Facendo riferimento al principio ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità la Corte di Appello di Catania afferma che una volta conseguita da parte del figlio maggiorenne l’autonomia economica, mediante l’espletamento di una attività lavorativa che dimostri una capacità adeguata, la sopravvenuta circostanza della perdita del lavoro non può far sorgere un obbligo di mantenimento in capo al genitore.
In simili fattispecie, infatti, i presupposti per il diritto al mantenimento erano già venuti meno e ...

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LICENZIAMENTO DISCIPLINARE: LA CONTESTAZIONE DEVE ESSERE DETTAGLIATA

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In tema di licenziamenti disciplinari l’esigenza di specificità della contestazione si uniforma al principio di correttezza vigente nei rapporti contrattuali ed obbedisce all’interesse dell’incolpato ad esercitare il suo diritto di difesa.
Questo quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la Sentenza n. 10727 del 25 maggio 2015 la quale nel riprendere il principio già espresso dagli ermellini con la Sentenza n. 27842 del 30 dicembre 2009 chiarisce inoltre che affinché sia rispettata l’esigenza ...

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Rischia la condanna per guida in stato di ebrezza chi circola in bicicletta ubriaco; ma no al ritiro della patente.

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Anche chi circola in bicicletta se ubriaco può commettere il reato di guida in stato di ebrezza ed essere per ciò condannato. Ma non può essere ritirata la patente.
Questi i principi affermati dalla Cassazione con la Sentenza n. 17684 del 28 aprile 2015.
La Corte di legittimità ribadisce il consolidato orientamento giurisprudenziale per il quale il reato di guida in stato di ebrezza può essere commesso attraverso la conduzione di una bicicletta. ...

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Mediazione Civile: Improcedibile la domanda giudiziale se le parti non sono comparse personalmente all’incontro con il mediatore

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Interessante Sentenza in tema di mediazione civile che sembra sancire ancora una volta il riconoscimento dell’istituto, tanto osteggiato dalle parti private, da parte della magistratura.
Con questa decisione il Giudice non solo dichiara non regolarmente espletato il tentativo di mediazione qualora la parte non partecipi personalmente all’incontro con il mediatore ma ne fa derivare da ciò una conseguenza processualmente importante ossia la dichiarazione d’improcedibilità della domanda giudiziale.
Il Giudice arriva a questa conclusione con ...

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